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Sulla rispettata rivista di archologia Archaeometry è stato pubblicato uno studio che sembra offrire prove concrete su una delle questioni più dibattute attorno alla Seconda guerra punica, che fra il 218 e il 202 a.C mise di fronte Romani e Cartaginesi: e cioè quale passo delle Alpi fu attraversato per entrare in Italia dal generale cartaginese Annibale e dal suo esercito, composto da migliaia di soldati e persino alcuni elefanti. Lo studio, guidato dal geomorfologo Bill Mahaney della York University di Toronto, in Canada, è basato fondamentalmente sull’analisi biologica del terreno del passo di montagna in questione – il Colle delle Traversette, che si trova al confine fra Italia e Francia – e di quello che sembra un suo componente fondamentale: un enorme deposito di cacca, forse causata da un antico accampamento dell’esercito di Annibale. Il percorso di Annibale dalla Spagna all’Italia, attraverso le Alpi
Un mistero sulle guerre puniche è stato risolto dalla cacca? un gruppo di scienziati ha trovato un puzzolente indizio per capire da dove entrarono in Italia il cartaginese Annibale e il suo esercito.
Oggi hanno riaperto alcuni dei più importanti musei della Spagna, a partire dal Prado di Madrid, che ospita una delle più preziose raccolte di opere d’arte d’Europa, tra cui quadri di Diego Velázquez, Francisco Goya, Hieronymus Bosch, El Greco, Peter Paul Rubens e Tiziano. Il museo era stato chiuso l’11 marzo a causa delle restrizioni per contenere il coronavirus: era la prima volta che accadeva dai tempi della guerra civile spagnola, più di 80 anni prima. La riapertura ha richiesto un totale ripensamento del modo di visitare il museo e delle opere che sono esposte. Per entrare, per esempio, bisogna acquistare i biglietti in anticipo scegliendo una determinata fascia oraria, farsi misurare la temperatura all’ingresso (dev’essere inferiore a 37,5 ºC), indossare la mascherina per tutto il tempo della visita e rispettare il distanziamento fisico. Per garantirlo, la quantità di visitatori ammessa ogni giorno nel museo è stata ridotta da 8-9000 a 1.800.
Le foto della riapertura del museo del Prado, a Madrid. Diverso dal solito: con meno visitatori, moltissime mascherine e una nuova organizzazione delle sale e delle opere.
La procura di Pescara ha concluso l’inchiesta sulla vicenda dell’Hotel Rigopiano, che il 18 gennaio del 2017 fu semidistrutto da una valanga di neve che si era staccata per via di una scossa di terremoto e in cui morirono 29 persone, e in cui i soccorsi arrivarono con grave ritardo. In tutto ci sono 25 indagati e i reati ipotizzati sono disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, omissione d’atti d’ufficio, abuso in atti d’ufficio e vari reati ambientali. Tra gli indagati ci sono l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, il presidente della provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e la società che gestiva l’hotel, la Gran Sasso Spa & Beauty.
Si è conclusa l’inchiesta per i morti dell’hotel Rigopiano: ci sono 25 indagati.
Disse una volta il tennista Rafael Nadal che è difficile essere il numero uno, ma che la cosa più complicata è rimanere lì. La concorrenza è dura. Non solo sui campi. Così dimostra la società americana Apple, che da quando ha lanciato il suo primo prodotto rivoluzionario, l'iPod, nel 2001, ha iniziato a scalare posti fino a diventare il marchio tecnologico per eccellenza. Nell'agosto dello scorso anno ha chiuso con l'egemonia di Microsoft e divenne la società più quotata della storia di Wall Street con 503 miliardi di euro. Ognuno dei suoi prodotti era presentato come un evento planetario e la stampa è venuto a sapere che il nuovo dispositivo è venuto a contatto con un nuovo record di impatto, vendite e benefici. Ma gli ingegneri del marchio della mela cominciano a sentire l'alito nel cogote dei loro rivali. Quando Apple ha lanciato il suo lettore di MP3, Microsoft è stato in grado di vendere il suo lettore di MP3, Microsoft ha impiegato cinque anni per la sua replica, Tamano e la sua società che ora gestisce Timothy D.
Anche se i suoi concorrenti impiegano sempre meno tempo per replicare i loro prodotti, l'azienda della mela continua a mostrare potenza
Sarahah, l’applicazione per mandarsi messaggi anonimi diventata molto popolare nelle ultime settimane, raccoglie i dati della propria rubrica telefonica e li invia ai server che la fanno funzionare, senza informarne adeguatamente gli utenti. Si stima che Sarahah abbia ormai più di 18 milioni di utilizzatori, che l’hanno scaricata sui loro iPhone e smartphone Android, e che quindi abbia potuto raccogliere centinaia di milioni di numeri di telefono e indirizzi email, nella maggior parte dei casi all’insaputa delle persone interessate. Quando viene installata, l’applicazione chiede l’autorizzazione per accedere ai contatti della propria rubrica, ma l’avviso è piuttosto generico e non è chiaro quale sia l’effettivo scopo della raccolta, cosa che pone diversi problemi dal punto di vista della tutela della privacy degli utenti. Come spiegano su The Intercept, l’esperto di sicurezza informatica Zachary Julian è stato tra i primi ad accorgersi del trasferimento di dati verso i server di Sarahah. Julian ha installato sul suo Samsung Galaxy S5 (Android) un’applicazione che consente di monitorare le attività delle altre app, e in particolare le informazioni che queste inviano verso i server cui sono collegate. Avviando Sarahah, Julian ha notato che l’applicazione inviava diverse informazioni personali contenute nella rubrica: “Non appena fai il login, l’app trasmette tutti i tuoi contatti email e telefonici memorizzati nel tuo Android”. Su iOS, il sistema operativo degli iPhone, viene mostrato un avviso nel quale si dice che per poter funzionare Sarahah deve accedere ai propri contatti, mentre sulle versioni meno recenti di Android non compare nessuna richiesta di consenso.
Sarahah raccoglie i dati della vostra rubrica. La popolare app per scriversi in modo anonimo invia numeri di telefono e indirizzi email ai suoi server, senza dare molte informazioni su quello che ne fa.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
I film della settimana. Un film scritto da Nick Cave, il nuovo con Clint Eastwood e molti italiani, tra gli altri: tutti i trailer.
Un nuovo ritorno da parte della regolamentazione energetica galleggiante, che verrà dalla mano di un decreto che prepara la Consellería de Económica, permetterà alle piccole aziende agricole, ai poligoni industriali e persino agli impianti portuali di sviluppare parchi eolici e micropiatti di biogas per autoconsumo e vendita di elettricità alla rete. Il direttore dell'Industria, Angel Bernardo Tahoces, ha avanzato ieri i parametri fondamentali del decreto dei parchi sperimentali, in cui si potranno installare aerogeneratori di piccole dimensioni, di 100-500 kW, contro i due e tre megawattos di potenza che ha un mulino convenzionale. "Tutti sappiamo che le reti di distribuzione sono sature e che è necessario procedere a un decentramento in questo senso," ha detto Tahoces. "È per questo, ha spiegato, "che il nuovo decreto dei parchi sperimentali avrà effetto su quella che è chiamata tecnicamente la "sorvegliata" dalle zone di produzione distribuita, che passa non solo per impianti eolici, ma anche per micropianti di biogas."
Nessuna firma è stata presentata al concorso eolico al termine di tre giorni
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. I may know the word Natalie Merchant non ha i fans: ha proprio i perdutamente innamorati. In Playlist l’avevo messa così, parlando della sua ex band, i 10,000 Maniacs. Come quelle donne che dicono di trovare più belli John Malkovich, Harvey Keitel e Steven Tyler di Brad Pitt e Robert Redford, ci sono uomini che sostengono che la donna dei loro sogni non sia Nicole Kidman ma Natalie Merchant, la cantante dei 10,000 Maniacs (pronuncia: tentàusan mèniacs) prima di mettersi in proprio con risultati altrettanto egregi. Erano sei, bravi; Robert Buck è morto nel 2000, a 42 anni. Tra i risultati egregi ci sarebbe da attingere moltissimo (per esempio). Lei è dello stato di New York e ora ha 56 anni: aveva un nonno italiano che si chiamava Mercante prima di arrivare in America. Questa è la prima canzone che scrisse dopo aver lasciato i 10,000 Maniacs nel 1993: doveva andare nella colonna sonora di Philadelphia (quella dove c’è il pezzo molto bello di Neil Young; quello più famoso di Springsteen non è memorabile), poi non se ne fece niente. Parla di non fare, di non farcela a fare, di sapere cosa si dovrebbe fare e non farlo. Nel 2015 lei registrò di nuovo tutto quel primo disco con arrangiamenti diversi, e con la sua voce che aveva vent’anni di più: questa è l’originale, quelle sotto le versioni del 2015, ma non chiedetemi quale preferisca. Nel 2014 siamo andati a vederla al Barbican a Londra con Emilia che aveva dieci anni, e si è un po’ addormentata: che è poi il senso di questa newsletter.
Una canzone di Natalie Merchant. Questa parla di non fare, di non farcela a fare, di sapere cosa si dovrebbe fare e non farlo.
Nella conferenza annuale della Royal Economic Society di martedì, la professoressa Rachel Griffith dirà che l'imposta sulle società dovrebbe essere applicata come l'IVA. "Un modo preferibile per tassare il reddito delle società sarebbe quello di tassare gli utili alla destinazione delle vendite," dirà. Griffith è professore di economia alla Manchester University. "Attualmente cerchiamo di tassare gli utili delle società nel luogo in cui il valore è stato creato, in base ad accordi internazionali formati negli anni '80. "L'attuazione di questo sistema è sempre più difficile in presenza di beni immateriali e mobili a livello internazionale," si prevede di dire. Il fatto che un patrimonio di una società hanno spesso avuto una presenza fisica - come brevetti, marchi e marchi - ha reso difficile calcolare ciò che un'azienda dovrebbe pagare e dove, lei ritiene. "Le idee più preziose sono spesso quelle che possono essere combinate con altre idee per creare valore ancora maggiore.
Le imprese multinazionali dovrebbero pagare le tasse sui loro profitti in base a dove i loro prodotti sono venduti, non dove sono fatti, un professore deve suggerire.
Il sindaco Arder Carson e il generale del Consul Greg Burton erano presenti quando il libro è stato aperto in municipio. Il corpo di Olivia Burke, uno dei sei studenti uccisi, è stato volato in Irlanda il lunedì. I corpi di Eoghan Culligan, Lorcán Miller, Niccolai Schuster e Eimear Walsh, sono stati sepolti in California il sabato. I corpi di Eoghan Culligan, di Lorcán Miller, di Eimear Walsh, sono stati un gruppo di giovani che hanno partecipato alla riunione di gruppo di genitori che hanno partecipato a questa serie di incontri con i genitori di Olivia Burke. Un funerale congiunto per le due giovani donne che si sono tenute a Sonoma. Quattro delle famiglie che hanno rilasciato una dichiarazione di ringraziamento a tutti, in Irlanda e negli Stati Uniti, per la loro simpatia e sostegno. "Come abbiamo lasciato Berkeley e tornare a casa in Irlanda con i nostri cari figli e figlie, Eimear, Eoghan, Lorcan e Niccolai.
A Belfast è stato aperto un libro di condoglianze per i sei studenti irlandesi uccisi in un crollo del balcone a Berkeley, California.
Lunedì 3 giugno a Torino si è concluso il processo d’appello per il caso Eternit, l’azienda produttrice di un tipo di fibrocemento per l’edilizia contenente amianto, sostanza le cui fibre possono causare il cancro. I giudici hanno condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso l’imprenditore Stephan Schmidheiny. In primo grado era stato condannato a 16 anni. Nella sentenza di appello sono previsti anche risarcimenti per la Regione Piemonte e il comune di Casale Monferrato, in cui era attivo uno dei più grandi stabilimenti della Eternit. È stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso l’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny, imputato a Torino nel processo Eternit sulle vittime dell’amianto. In primo grado era stato condannato a 16 anni. La Corte ha anche disposto provvisonali per 20 milioni di euro alla Regione Piemonte e di oltre 30,9 milioni per il comune di Casale Monferrato.
La sentenza d’appello del processo Eternit. L'imprenditore Stephan Schmidheiny è stato condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso.
Facebook ha annunciato di avere messo nuovamente mano alla sua sezione Notizie (Newsfeed), la lista dei post pubblicati da amici e Pagine, la prima cosa che ognuno di noi vede quando si collega al social network. Il funzionamento della sezione viene aggiornato periodicamente con l’obiettivo di mostrare contenuti più rilevanti e personalizzati a ogni iscritto, ma in passato ci sono state polemiche e critiche sulla frequenza e l’efficacia di queste modifiche, soprattutto da parte di chi gestisce le Pagine e cerca di raggiungere il maggior numero possibile di lettori. Le novità questa volta riguardano i tempi di lettura di ogni articolo, che rientrano nei criteri per stabilire se i contenuti mostrati siano più o meno rilevanti per chi li vede, e nuove soluzioni per mostrare diversamente i post pubblicati da una Pagina, in modo da non vederli uno in fila all’altro nella sezione Notizie. Man mano che lavoriamo per migliorare la nostra sezione Notizie (Newsfeed), aggiungiamo degli aggiornamenti per fare in modo di mostrarvi e mettere in evidenza i contenuti più rilevanti. Parte di questo lavoro consiste nel chiedere a migliaia di persone di dare un voto alla loro esperienza ogni giorno, e di dirci come possiamo migliorare ciò che vedono quando vanno su Facebook: lo chiamiamo il Programma Qualità del Feed. Da queste conversazioni abbiamo imparato che le cose che le persone fanno su Facebook – inserimenti di link, clic, commenti, condivisioni di post – non ci danno sempre un quadro completo su ciò che è più rilevante per loro.
Facebook cambia di nuovo la sezione Notizie. Terrà conto del tempo trascorso a leggere gli articoli per decidere quali farci vedere e non mostrerà più post in fila dalla stessa fonte.
Su Repubblica di mercoledì 14 maggio è stata pubblicata un’intervista all’uomo e alla donna i cui embrioni, durante una procedura di fecondazione assistita dello scorso dicembre all’ospedale Pertini di Roma, sono stati impiantati per errore (cioè per la somiglianza dei cognomi) nell’utero di un’altra donna, che sta portando ora a termine la gravidanza di due gemelli biologicamente non suoi. Nonostante la legge dica che i figli sono di chi li partorisce, la donna a cui appartengono gli embrioni rivendica la propria maternità, in quanto madre genetica: racconta di quando ha saputo dello scambio e chiede «una soluzione al servizio pubblico che ha sbagliato: quello che non possiamo consentire è che i nostri bambini diventino vittima degli sbagli altrui». «Io come padre, non posso sopportare che la vita dei nostri figli non ancora nati sia già distrutta da un caso giudiziario». L’intervista potrebbe anche finire qui, con la frase con cui Paolo, 41 anni, esordisce. Dice tutto. I “nostri” figli, non i “loro”.
I genitori degli embrioni scambiati. Repubblica ha intervistato i genitori biologici degli embrioni impiantati per errore nell'utero di un'altra donna, a Roma: cosa chiedono e a chi.
Fra il 24 e il 25 ottobre si concluderà a Lodi, in Lombardia, la sesta edizione del Festival della Fotografia Etica, uno dei più importanti festival di fotografia e fotogiornalismo in Italia. Il Festival della Fotografia Etica è iniziato il 10 ottobre e ha previsto mostre, incontri, dibattiti, videoproiezioni e altri eventi. L’edizione di quest’anno, in linea con il tema dell’Esposizione Universale di Milano, si è occupata in particolare di cibo. La mostra principale del Festival è intitolata “Il cibo che uccide” e ospita quattro mostre di altrettanti fotografi: Under Cane: A Worker’s Epidemic di Ed Kashi racconta la vita dei coltivatori di canna da zucchero dell’America Centrale; A Life Apart: The Toll of Obesity di Lisa Krantz è incentrato su Hector Garcia Jr., un uomo affetto da una forma gravissima di obesità; El costo humano de los agrotóxicos di Pablo Ernesto Piovano si occupa dell’utilizzo dei diserbanti nocivi in Argentina; Terra Vermelha di Nadia Shira Cohen e Paulo Siqueira è un racconto fotografico di un conflitto fra allevatori e governo brasiliano e la tribù indigena dei Guarani su alcuni terreni del Brasile.
Un po’ di foto del Festival della Fotografia Etica di Lodi. È uno dei più importanti festival italiani di fotografia e fotogiornalismo, e si concluderà domani.
Oggi su Repubblica il giornalista Gad Lerner e l’imprenditore Oscar Farinetti spiegano perché, nel ballottaggio delle primarie del centrosinistra di domani, sceglieranno rispettivamente Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, come candidato premier alle prossime elezioni. Voglio un leader che ascolti, di Gad Lerner
Due endorsement per il ballottaggio. Oggi su Repubblica Gad Lerner e Oscar Farinetti spiegano perché al ballottaggio delle primarie del centrosinistra sceglieranno Bersani e Renzi, rispettivamente.
Un tribunale popolare giudicherà a partire da martedì presso l'udienza di Pontevedra a Serafino Pardiñas Pérez, 55 anni, accusato di aver provocato l'incendio che ha causato la morte di una donna e di sua figlia che sono state sorprese dal fuoco quando circolavano in un veicolo nel comune di Cerdedo, nell'agosto 2006. Entrambe sono morte per inalazione di fumo e gravi ustioni. Il procuratore chiede per lui una condanna di cinque anni di carcere e il pagamento di un risarcimento di 90.000 euro alla famiglia delle vittime e di 263.160 euro alla Xunta, l'importo dei mezzi impiegati per nove giorni per l'estinzione del fuoco che ha sparato circa 14.000 ettari Secondo la lettera d'accusa provvisoria, alle 14,50 ore del 4 agosto, l'imputato ha cercato di danneggiare l'equilibrio dei sistemi naturali o la salute dell'ecosistema, ha dato fuoco ad un mechero che ha sparso in un'unica traccia di danni naturali e ambientali.
L'incendio forestale di Cerdedo durò nove giorni e rase al suolo 14.000 ettari
Il 18 maggio scorso i giudici della Corte di Appello di Genova hanno condannato 25 imputati nell’ambito del processo sulle violenze presso la scuola Diaz avvenute durante il G8 del 2001. A distanza di quasi tre mesi, i giudici hanno depositato le motivazioni della sentenza che ha sovvertito il pronunciamento di primo grado, condannando alcuni importanti esponenti delle forze dell’ordine di allora come il capo dell’anticrimine Francesco Gratteri (4 anni) e l’ex comandante del primo reparto mobile di Roma Vincenzo Canterini (5 anni), Giovanni Luperi (4 anni), Spartaco Mortola (3 anni e 8 mesi) e Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi). Il sito della cronaca genovese di Repubblica riporta alcuni passaggi delle 313 pagine delle motivazioni della sentenza contro poliziotti e funzionari che fecero irruzione nella Diaz, utilizzata come punto di ritrovo e dormitorio dai no global nei difficili giorni del G8 genovese. Le forze dell’ordine erano lì per eseguire una perquisizione, che degenerò rapidamente in una violenta aggressione.
I vertici della polizia coprirono le violenze alla Diaz. Pubblicate le motivazioni della sentenza d'appello: alcuni funzionari produssero prove false per incolpare i no global.
Rafael Blasco è disposto a mantenere fino alla fine il suo ruolo di deputato del gruppo popolare, tanto che non intende rinunciare, di partenza, a cercare di spiegare le sue ragioni agli altri deputati alla riunione del gruppo parlamentare prevista per martedì; se nel PP cercano di evitare qualsiasi scappatoia legale per impedire che Blasco possa ricorrere all'espulsione in tribunale, il deputato intende esercitare il suo diritto alla difesa e, se non gli è consentito, litigare; in tal senso, i deputati del gruppo popolare non escludono che Blasco possa presentarsi accompagnato da un notaio alla riunione in cui sarà formalizzata la sua gestione, in modo da non poterle esporre le sue argomentazioni; in ogni caso, fonti del PP danno per scontato che vi siano molte probabilità che l'espulsione finisca nei tribunali, data la particolarità della decisione; si allontana cioè dal deputato del gruppo popolare per una decisione del PP, che ritiene molto grave che Blasco metta in discussione l'imparzialità dell'abazia della Generalitat e puntasse al presidente Alberto Fabra come la persona che ha strumentalizzato questo organismo per perseguitarlo politicamente.
Blasco non rinuncia, di partenza, a spiegare le sue ragioni al resto del gruppo